Il 13 dicembre è Santa Lucia. Santa Lucia nacque a Siracusa. Un giorno la mamma si ammala. La figlia, devota cristiana, convinse la madre ad andare a Catania, per pregare sul sepolcro di Sant’Agata e implorare la grazia della guarigione. Qui ebbe una visione: la santa le rivelò che anche lei sarebbe diventata Santa un giorno. Per aiutare la madre, aveva rinunciato al matrimonio con un giovane che indignato la portò in tribunale. Sottoposta ad una serie di sevizie, morì a seguito della decapitazione.
Anche nelle Marche, la Santa della Luce, è ricordata attraverso detti popolari, storia, arte, fiere e luoghi d’interesse. “Sanda Lucia, la jornata più corta che ce sia” o “Sanda Lucia sfora l’occhio e drendo a porcheria”. Sono i due proverbi popolari più conosciuti nelle Marche: il primo si riferisce al fatto che la giornata di Santa Lucia è il giorno più corto dell’anno, il secondo invece è riconducibile a Santa Lucia come portatrice della vista.
A Serra San Quirico c’è una chiesa dedicata alla santa. La Chiesa di S. Lucia è uno dei monumenti più affascinanti del borgo ed è uno degli esempi meglio conservati di barocco nelle Marche: ad un’unica navata con sei cappelle laterali e ricca di decorazioni in dipinti, stucchi e rivestimenti lignei dorati. Sull’altare maggiore ci sono le cinque grandi tele raffiguranti le scene della vita di Santa Lucia realizzate da Pasqualino Rossi. Anche il pittore Lorenzo Lotto ha voluto omaggiarla con la “Pala di Santa Lucia“. Situata nei musei civici di Palazzo Pianetti a Jesi, la pala, formata dalla predella e da una tavola centrale, racconta la leggenda di Santa Lucia.
Una ricetta tipica sono gli Occhi di Santa Lucia le Ciambelline al vino ricoperte con glassa al limone conosciuti anche come Biscotti al vino, sono dei dolcetti rustici, economici e squisiti! tipici della cucina povera contadina . Si tratta di biscotti senza burro e senza uova, realizzati con un impasto facilissimo a base di pochi ingredienti: farina, zucchero, vino rosso o bianco, olio e un pizzico di lievito; da cui si ricavano dei filoncini che vengono arrotolati a forma di ciambella, simili ai taralli! Perfetti non solo da gustare al naturale ma anche da inzuppare nel vino oppure nel liquore!