Nel mondo vitivinicolo il mese di settembre è impregnato di magia: l’arrivo dell’autunno segna l’inizio della vendemmia, ovvero della raccolta dell’uva. Soprattutto nel Bel Paese, questo periodo rappresenta un rituale che si ripete ogni anno, accompagnato da antiche tradizioni cariche di significato antropologico e feste della vendemmia!
Il momento della vendemmia è sicuramente molto emozionante: dopo un anno di duro lavoro nelle vigne, finalmente se ne raccolgono i frutti. Nonostante da nord a sud Italia spesso coincida con il mese di settembre, il periodo della vendemmia può variare in base a diversi fattori: la tipologia di vino che si vuole ottenere, le condizioni climatiche e il grado di maturazione delle uve. Se si vuole ricavare un vino che esalti l’aspetto acidulo, il momento ideale per la raccolta è quando le uve non sono ancora pienamente mature: in questo caso si parla di vendemmia anticipata.
Prima dell’avvento della tecnologia, i vignaioli dovevano essere in grado di comprendere la giusta maturazione dell’uva solo grazie alla loro esperienza e conoscenza sul campo, per non vanificare tutti gli sforzi effettuati ottenendo un vino di bassa qualità. Al giorno d’oggi, il progresso scientifico e tecnologico ha messo a disposizione dei viticoltori strumenti e criteri per determinare la maturazione ideale dell’uva, che può essere di tre tipi:
- Maturazione tecnologica: indica il livello di equilibrio tra gli acidi e gli zuccheri presenti nell’acino, tenendo conto anche della concentrazione di aromi e tannini e rappresenta il momento ottimale per la vendemmia;
- Maturazione fenolica: si verifica quando i polifenoli, presenti nelle bucce, raggiungono il loro livello massimo, determinando la quantità di tannini nell’uva, la struttura dei vini e la loro colorazione. Tutti questi aspetti sono fondamentali specialmente per quanto concerne i grandi vini rossi, come per esempio il Rosso Conero DOC
- Maturazione aromatica: sta ad indicare quando le uve hanno raggiunto il massimo accumulo di aromi al loro interno, che diminuirebbe con una maturazione troppo prolungata. L’aspetto aromatico è quello più ricercato per i vini bianchi e le bollicine.
I vignaioli, quindi, osservano le curve di maturazione delle uve e avvalendosi di strumenti professionali come il rifrattometro, uno strumento ottico che attraverso la luce restituisce il valore di zuccheri presenti nell’uva, aiutando i viticoltori a determinare il momento ideale per la vendemmia.
Vendemmia manuale
Come suggerisce il nome, per vendemmia manuale si intende la raccolta a mano dell’uva. Non si ricorre a strumenti meccanici, ma ci si affida esclusivamente alla cura dei viticoltori, che tagliano con delle apposite forbici gli acini, dopo averli attentamente esaminati. Il raccolto viene poi riposto con delicatezza in appositi contenitori di ridotte dimensioni, in grado di contenere massimo 15-20 kg di uva, che poi i vendemmiatori trasporteranno nelle cantine per poter dare inizio al processo di vinificazione. La vendemmia inizia di solito dalle uve a bacca bianca, come nel caso del Verdicchio di Matelica Doc Bio la cui raccolta si effettua a mano a partire da settembre. La vendemmia manuale rappresenta la soluzione migliore nel caso di vigneti di piccole dimensioni, oltre ad essere l’unica opzione contemplata dai disciplinari di alcune DOC e DOCG.